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Una delle peggiori “tragedie sociali” contro le quali ti ritroverai a dover combattere da copywriter è: quanto farti pagare.
In effetti definire il prezzo (e il valore) del tuo lavoro attraverso un tariffario da copywriter non è sempre semplicissimo e potresti trovarti in più di un’occasione a dover rispondere a presunti furbetti che cercheranno di offrirti cifre compensi ridicoli per il lavoro da svolgere.

 

Personalmente mi è capitato in più di un’occasione di dover rispondere (non sempre in maniera pacata e tranquilla) a questi personaggi, cercando di fargli comprendere che, alla base di quello che loro definiscono il semplice “saper scrivere in italiano” (storia vera purtroppo), c’è un lavoro mastodontico che solo chi è del mestiere può comprendere.

In più il concetto è molto semplice: la qualità si paga.


Altrimenti sei destinato ad essere un pessimo copywriter.


Se non hai intenzione di farti pagare “un tanto al kilo” o di accettare €3 per testi da 600 parole allora questo articolo fa proprio al caso tuo.

 

Il tariffario da copywriter non esiste

 

Proprio così mio caro amico/a e collega. Purtroppo il tariffario da copywriter non esiste nel senso stretto del termine. I motivi che mi portano ad affermare ciò sono diversi.

 

Qualche anno fa, quando anche io ero agli inizi, uno dei problemi principali che mi ponevo nella mia attività era quello di comprendere quanto chiedere per i vari lavori che mi venivano proposti.
I dubbi erano bene o male sempre gli stessi: “Chiedo troppo?” “Chiedo troppo poco?”.

 

Proprio per questo mi misi alla ricerca di un tariffario da copywriter, un qualcosa che avrebbe mi avrebbe aiutato a non stressarmi più per questi problemi. Insomma un qualcosa di chiaro e specifico sul quale fosse segnato il prezzo per ogni singolo lavoro.


Tuttavia mi sono presto reso conto che un qualcosa del genere non solo non esiste ma è anche praticamente impossibile da realizzare. I motivi principali sono due.

 

Il primo è che realizzare un tariffario valido per tutti è illegale. So che starai storcendo il naso o avrai la bocca completamente spalancata (mia stessa reazione) ma purtroppo è così. La legge infatti parla chiaro ed afferma che avere un tariffario da copywriter condiviso rientra in un processo definito come “intesa restrittiva della concorrenza” che per l’appunto è un illecito.

 

Fede cosa diavolo stai dicendo?

 

In pratica la professione pubblicitaria, la nostra, non è una professione di stampo ordinistico e, pertanto, non prevede delle tariffe minime sulle quali basarsi.

 

Il secondo motivo per il quale questo tipo di tariffario non esiste è che la creatività non può avere un prezzo stabilito in base a fattori misurabili come il tempo o il numero di battute. Purtroppo non è possibile stabilire in maniera assolutamente precisa e fiscale quante ore ci vogliano per realizzare un determinato lavoro ne quante battute siano necessarie.

 

Mi spiego meglio: come fai a sapere a prescindere quanto tempo ci metterai per redarre uno slogan? E gli elementi li troverai in 2 giorni o in 2 ore? Questo argomento puoi trattarlo in 600 parole o in 2000? E cosi via..

Ti consiglio a tal proposito di leggere:

Ok, ma come fare allora?

 

Bene, abbiamo compreso che un “tariffario da copywriter nazionale”, per così dire, non può esistere in quanto considerato illecito e poco fattibile. Ti starai chiedendo quindi come fare, allora, per stabilire dei prezzi.


Un professionista infatti, soprattutto se alle prime armi, deve avere un punto di partenza per poter comprendere quale prezzo dare ad ogni suo singolo lavoro.

Tutto ciò che devi fare è realizzare un TUO tariffario personale il quale dipenderà da diversi fattori che riguardano quello che è il tuo lavoro.

 

Non posso aiutarti in questo in quanto magari un mio articolo io lo valuto in un certo modo mentre tu potresti valutarlo di meno o di più, ma posso darti dei suggerimenti e delle dritte per aiutarti ugualmente.

 

Innanzitutto apri un bel file Word (o carta e penna se preferisci) e inizia a scrivere un elenco di tutte le attività che svolgi.
Che ne so: articoli, naming, testi per langind page, testi per email, slogan, headline ecc.

 

Fatto questo devi stabilire per ogni lavoro, orientativamente, quanto tempo ti porta via e quanto impegno devi metterci. Nota bene, l’impegno non riguarda solo la scrittura a se stante ma anche tutto il lavoro “pre e post”.
Quindi includi anche la ricerca, l’impaginazione, l’eventuale realizzazione di immagini, la formattazione e la pubblicazione.

Leggi anche:

Tieni conto delle spese

 

Come ti ho mostrato per realizzare il tuo personale tariffario da copywriter devi considerare tantissimi fattori, i quali possono variare. Ad esempio io posso metterci un’ora per realizzare un tipo di lavoro mentre a te potrebbero servirne almeno 3 per portarlo a termine al meglio.

 

Ti ripeto che si tratta di un qualcosa di molto personale e ti invito a perderci anche qualche giorno per stilare e compilare il tuo tariffario in maniera completa.

 

Una cosa che però non devi mai dimenticarti di considerare è l’importanza delle spese. Quando scrivi il prezzo per ogni singolo lavoro devi tener conto anche di quelle che sono le spese della tua azienda (anche se sei  un freelance).

 

Queste includono naturalmente le spese relative la Partita Iva, le spese d’ufficio come energia elettrica, telefono, linea internet e, eventualmente, anche spostamenti se previsti.

 

Ti renderai conto che chiedere €3 per 600 parole, considerando anche tutti questi fattori, vuol dire farsi pagare praticamente €0 per i propri contenuti.

 

Tutto chiaro no? Inizia subito a scrivere il tuo personale tariffario!


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